Varazze - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
Centro storico
 Il nucleo medievale più antico (del XI secolo), esteso fra il torrente Teiro e l'attuale Via Buranello, era cinto da mura (se ne conserva qualche avanzo in Via Paseri) e si appoggiava al dosso collinare che domina il mare e la valle del Teiro. Il borgo murato si apriva con cinque porte sia verso l'interno, sia verso i sobborghi allungati lungo la spiaggia: il Solaro a levante e il Borghetto a ponente. Ampi orti e giardini di limoni cintati completavano il tradizionale assetto urbanistico che, se in un primo tempo fu congeniale allo sviluppo del turismo d'élite (descritto da Remigio Zena nel romanzo La bocca del lupo), venne poi trasformato dalla nuova viabilità e da una espansione edilizia che, saturato tutto lo spazio pianeggiante, ha aggredito anche la collina
Quartiere di San Nazario
 Arrivando a Varazze percorrendo l’Aurelia da Savona, il primo quartiere che si incontra è quello di San Nazario, dal nome della chiesa consacrata ai due Santi protettori Nazario e Celso. Chiesa inizialmente edificata in stile romanico, e nel 1875 impreziosita dalla posa delle statue del Beato Jacopo da Varagine e Santa Caterina, protettori della città. Già da punta Aspera si può avere una visione panoramica del quartiere e di tutto il golfo varazzino, apprezzando il suggestivo e particolare paesaggio. Chilometri di spiaggia in una cornice di colline in rapida ascesa fino a diventare monti alti oltre i 1000 metri; ecco spigato il clima mite e temperato.
 All’inizio del Novecento Varazze era una delle poche città, oltre Savona, ad avere industrie manifatturiere di una certa importanza. Alcune di queste erano, e sono, posizionate a San Nazario lungo il litorale e oltre l’Aurelia, dove oggi sorgono la caserma dell’Arma dei Carabinieri, il tracciato e la stazione ferroviaria. Citiamo le più importanti: C.I.V.E.S. (Costruzioni idrovolanti e scuola), dove furono costruiti oltre mille idrovolanti e addestrati centinaia di piloti.
CHIESA DI S. AMBROGIO (sec, XIII-XVI)
 Facciata moderna. Campanile del XIII sec,in stile romanico lombardo, in mattoni rossi, con incluse ceramiche d'epoca di provenienza mediterranea. Da notare il sagrato in pietre di mare, artisticamente accostate a formare disegni geometrici di varia foggia e di grande interesse (1759). All'interno: opere su tavola dei secc. XV-XIX, Interessante polittico di S. Ambrogio dei Barbagelata e annunciazione di Francesco da Milano (sec, XV), la statua in legno di Santa Caterina da Siena, patrona della citta, opera della scultore A. Maria Maragliano; il pulpito in marmo ad intarsio, di stile barocco, la statua marmorea dell'assunta di F. Schiaffino, il grande e moderno organo a 3142 canne. Nella sacrestia e nei corridoi adiacenti sono murate lapidi di epoca Medioevale.
CINTA MURARIA
 Intatta nel suo versante settentrionale, questa possente opera di difesa e di fortificazione risale al sec. XII, essa porta inglobata la precedente chiesa di S, Ambrogio (sec, X) la cui facciata e ben visibile da Via Don Paseri, Al suo interno sono in corso scavi archeologici per riportare alla luce il tessuto architettonico originale, La cinta del "borgo" fu ampliata nel sec, XIV con la costruzione di un secondo perimetro verso ponente, del quale rimangono vestigia lungo Via Don Bosco, la porta all'inizio di Via Coda (vedere lapide sopra di essa) la Turris Valli e la Torre di Ponente in gran parte rovinata (Via VillaGrande), degni di nota sono anche i resti di antichi portali in ardesia scolpita, come quello in Vico dello Spedale (Annunciazione) o in Via S. Ambrogio (rinascimentale).
CAPPELLA DELLA SS. TRINITA' O DI SANTA CATERINA
 Santuario votivo eretto dalla cittadinanza alla propria patrona in ricardo della sosta della Santa a Varazze nel 1376, dove fece miracolosamente recedere la pestilenza che affliggeva la popolazione. All'interno ciclo di affreschi dei pittori Santo Bertelli, Francesco Gandolfi, Luigi De Servi, Luigi Gainotti, Francesco ed Achille De Corinzi, che raffigurano epi- sodi salienti della vita di Caterina Benincasa.
ORATORIO DI N. S, ASSUNTA
 Già cappella del castello Medioevale. All'interno: grande crocifisso in legno e statua della Madonna del Maragliano.
CHIESA DEL S. CRISTO
 Gia S. Maria del Latronorio, Essa e annessa al castello in frazione Invrea (sec, XII), All'interno: grande crocifisso dipinto su tavola, forse della scuola Giottesca, che la tradizione vuole deposto dal mare sulla vicina scogliera. Non visitabile.
CHIESA DI SAN DONATO (sec. XI)
 In località Parasio, su di una collinetta lungo il corso del torrente Teiro, All'interno. Cristo in croce, teca con le reliquie del Santo.
CHIESA E CONVENTO DEI FRATI CAPPUCCINI
 Sorge sulla collina di Tasca, Fondato nel 1613 possiede alcune pregevoli tele del 1500 e del 1600.
ORATORIO DI SAN BARTOLOMEO
 Caro, per tradizione, ai pescatori del Rione Solaro. All'interno: pregevole gruppo statuario in legno policromo, a dodici figure, rappresentante il martirio di San Bartolomeo, del Maragliano: polittico su tavola del sec, XVI, opera di Teramo Piaggio da Zoagli.
ORATORIO DI SAN GIUSEPPE
 E' la casaccia dei maestri d'Ascia e dei marinai, il piu artistico di Varazze. All'interno: crocifisso ligneo di pregevole fattura attribuito al Maragliano, gruppo ligneo della Sacra Famiglia ancora del Maragliano, due statue lignee, bellissime opere del XVI sec, nonche molti modelli di navi ex voto.
CHIESA DI SAN DOMENICO (sec.XV)
 Con annesso chiostro. All'interno: la cappella dedicata al Beato Jacopo da Varagine del quale si venerano i resti mortali in un'urna d'argento; un polittico raffigurante il B, Jacopo ed altri Santi, opera di Simone da Pavia (1452): un antico affresco (sec, XII) che raffigura la Madonna delle Grazie, altre pregevoli tele e statua lignea della Madonna del rosario del Maragliano. Nella facciata si può notare, conficcata in essa, una palla di cannone sparatale contro nel 1746 da una nave inglese.
CHIESA DEI SANTI NAZARIO E CELSO
 Risale al XII secolo, All'interno: pregevoli affreschi e tele del XVI I sec.
PALAZZO BEATO JACOPO:
 Sulla facciata Nord del vecchio Palazzo comunale si trova una statua acquistata nel 1646 e raffigurante il Beato Jacopo. Il Palazzo si sviluppa su tre piani: il piano terra attualmente ospita il nostro ufficio e l’ufficio informazioni turistiche. Sempre nell’atrio, una lapide in marmo del 1649 spiega le origini di Varazze, citando i Vescovi di Betlemme, nati dopo l’anno Mille in Palestina.
 Creati da Papa Pasquale II assistevano pellegrini e guerrieri in Terra Santa. Sono presenti anche altre lapidi marmoree, una dedicata al Beato Jacopo patrono di Varazze (assieme a Santa Caterina) e un’altra del 1900 dedicata a Re Umberto I. Al primo e al secondo piano si trovano due ampie sale espositive, con pavimenti in Marmo bianco, parquet e soffitti affrescati. Queste sale sono spesso sede di mostre e convegni. La torre del Vecchio Comune sale al fianco al Palazzo Beato Jacopo. Bersaglio di cannoneggiamenti, nel 1747 fu danneggiata nel passaggio dei Francesi dal Monferrato e di un rinforzo da Celle contro i Sardi.
 All’interno della stessa si trovano le scale dell’edificio, al piano terra è presente un passaggio pubblico che permette il transito pedonale dalla via Aurelia alla retrostante piazza Beato Jacopo. Sono presenti ancora i cardini della vecchia porta che era presente precedentemente.
MENHIR DI VARAZZE
 Nell'immediato retroterra della nota cittadina balneare di Varazze della riviera di Ponente, vi è un monumento che sembra quasi non essere in tono con l'aspetto turistico del ridente altopiano dei Piani d'Invrea: si tratta di un "Menhir", sbozzato piuttosto sommariamente, che sorge in posizione panoramica in località Le Monache. La mancanza di elementi associati non agevola una sicura datazione, tuttavia la tipologia della stele lascia intendere che in epoca preistorica vi fosse qui un luogo di culto o forse di un raduno stagionale, come taluni studiosi sostengono.